Un lungo comunicato del Gruppo Cuori Arancioni sull'attuale situazione della Pistoiese

06.05.2019

Nel primo pomeriggio di oggi, il Gruppo Cuori Arancioni ha diffuso un lungo, costruttivo e certamente, non polemico, comunicato, che ha preso in esame la situazione attuale della Pistoiese a 360°. Fra le righe si legge della grande amarezza di tutta la tifoseria, quella poca che è rimasta, per questo momento di scarsissimo entusiasmo che si sta vivendo la città verso la maglia arancione al di là della permanenza in serie C per il quinto anno consecutivo e ci si augura che possa esserci qualcuno che possa ridestare antichi e sopiti entusiasmi.

" È con profonda amarezza che dobbiamo purtroppo prendere atto che il calcio a Pistoia sta vivendo uno dei periodi più bui della sua storia quasi centenaria: eppure siamo nella terza serie professionistica nazionale e, almeno finora, non abbiamo corso seri pericoli di retrocessione sino dal primo anno del ritorno in serie C, né corriamo o abbiamo corso pericoli di crisi societaria o finanziaria, e di questo corre l'obbligo di riconoscerne merito alla dirigenza.Ma, detto questo, ci stiamo rendendo conto che intorno a noi sta andando tutto a rotoli.

Innanzitutto ci preme precisare che il nostro intervento non vuole parlare dell'operato della attuale dirigenza: abbiamo nel corso della nostra seppur breve storia di gruppo di tifosi avuto modo di parlare direttamente, esporre le nostre idee, i nostri dubbi, le nostre perplessità sull'operato e soprattutto sul rapporto con la gente e la tifoseria.Non ci sembra, a conti fatti, che tutto questo abbia prodotto alcun tipo di effetto.

Per questo non staremo qui a rimarcare nuovamente che i proclami a inizio stagione sono controproducenti se non seguiti dai fatti sul campo, che il presidente o il direttore generale dovrebbero essere più presenti quando le cose non vanno per il verso giusto, anziché anteporre alla loro figura i vari direttori sportivi, club manager o altri a rilasciare periodicamente dichiarazioni spesso ritenute dai più anche fuori luogo e inopportune per creare il clima di positività che tanto si invoca come necessario; non ripeteremo che potrebbe essere utile per ricreare entusiasmo, laddove i risultati non sono quelli sperati e le risorse sono limitate, coinvolgere e affidarsi a figure che hanno fatto la storia della Pistoiese o che abbiano le attitudini a fare da trascinatore, come accaduto con ottimi risultati nel recente passato; non diremo più neppure che forse è il caso di affidarsi senza particolari ingerenze da parte della proprietà a uomini di calcio, capaci di ottenere il massimo dal budget disponibile.

Non vorremmo mai essere la causa del clima di negatività intorno alla Pistoiese di cui tanto si parla, che potrebbe in qualche modo impedire l'avvicinamento di nuovi imprenditori per aiutare o avvicendare l'attuale proprietà, solo a causa di considerazioni e constatazioni oggettive, come potrebbe fare un padre con un figlio, che quando si comporta bene lo elogia e quando sbaglia glielo fa notare: come gruppo di tifosi noi abbiamo a cuore le sorti della società e vogliamo pertanto anzi essere fautori di un clima favorevole a 360 gradi.

Per questo motivo non parleremo più della dirigenza e del suo operato: quando vorranno sanno che la nostra porta sarà sempre aperta a discussioni costruttive per il bene dell'unica cosa che abbiamo in comune: la Pistoiese.

Siamo altresì consapevoli che la chiave per ricreare entusiasmo e interesse nella nostra città sia sicuramente la costruzione di una squadra forte e competitiva, in grado di lottare per campionati di medio alta classifica, e l'afflusso inaspettato di tifosi a Carrara per la sciagurata gara di play off della scorsa stagione, giocata venendo comunque da un 11° piazzamento in campionato, ne è stata la prova lampante. Ma, se su questo noi non possiamo fare nulla, vogliamo invece rivolgerci ad altri interlocutori.

Questo comunicato si vuole rivolgere innanzitutto all'amministrazione pubblica: è necessario creare presupposti per fare calcio, e il primo di questi è sicuramente rappresentato dagli impianti sportivi, sia per la prima squadra che per il settore giovanile, e da uno stadio degno di tale nome: dopo anni di mancati interventi (o interventi insufficienti) e dopo anni di deroghe adesso siamo arrivati alla resa dei conti, dopo l'ultimo campionato giocato in una cornice triste e desolante con un solo settore aperto per il pubblico locale, peraltro sempre più scarso nell'indifferenza generale.

Tutto questo è inaccettabile per una squadra professionistica ed è indubbio che tutto questo non consenta neppure di rendere appetibile la società Pistoiese a nuovi investitori che potrebbero eventualmente entrare a supporto della attuale proprietà o addirittura subentrare.

Questo comunicato si vuole inoltre rivolgere all'imprenditoria locale: in 10 anni di permanenza allaguida della famiglia Ferrari, un record di longevità per la società Pistoiese, sono stati pochissimi gli imprenditori locali che hanno risposto all'appello del presidente di accorrere per contribuire ad aiutare nella gestione della società.Ci piacerebbe tanto sapere quali sono le reali motivazioni di una tale indifferenza.

La Pistoiese nel calcio professionistico rappresenta la nostra città e crediamo che mettere la società nelle condizioni di fare campionati di medio alta classifica (anche media basterebbe, visti i risultati degli ultimi anni) sarebbe sicuramente un "vanto" per Pistoia, ma sembra che di questo non interessi a nessuno.Ci rendiamo ufficialmente disponibili verso chiunque voglia presentarsi a dare spiegazioni, e se necessario anche a fare da tramite.

Vogliamo in questa ottica chiedere anche alla famiglia Ferrari, che sempre ha dichiarato pubblicamente di essere disposta anche a cedere la Pistoiese qualora si presentasse l'occasione giusta per la città, di fare un passo dimostrativo concreto al fine di scuotere questa situazione di indifferenza che si è oramai venuta a creare intorno alle nostre sorti, come detto poc'anzi, consegnando ufficialmente le chiavi al sindaco per un periodo di tempo prestabilito entro il quale qualcuno possa presentarsi per rilevare la società: qualora non si presentasse nessuno neppure in questo caso, la proprietà potrebbe andare avanti nella gestione con la consapevolezza di essere sola al comando e dando dimostrazione anche a tutti noi tifosi e alla città che ormai delle sorti della squadra di calcio della nostra città non interessa a nessuno.

Vogliamo infine farci portatori in prima persona di un segnale e un messaggio a tutta la città di Pistoia: vorremmo invitare i rappresentanti della tifoseria organizzata, della società (nelle persone di Orazio Ferrari, Marco Ferrari e Fabio Fondatori), della Holding Arancione (nella persona di Andrea Bonechi) a fare un incontro pubblico, da trasmettersi anche in diretta Facebook attraverso la nostra pagina "Il Muro Arancione" e magari alla presenza dei giornalisti, durante il quale ogni gruppo possa esporre un numero limitato di domande su specifici argomenti alle quali i diretti interessati potranno rispondere in diretta.

Questo deludente campionato si è concluso, e ci preme ringraziare tutti coloro che si sono spesi durante tutta la stagione con professionalità ed impegno, in particolar modo il capitano Gregorio Luperini, che quest'anno ha rappresentato un porto sicuro per un mare in tempesta.

Ci auguriamo di poter velocemente dimenticare l'amarezza di quest'anno e aspettiamo nonostante tutto con trepidante attesa il campionato che verrà: dopotutto, siamo malati di arancione".

Forza Pistoiese!

Il Consiglio Direttivo

Gruppo Cuori Arancioni

Pistoia lì, 6 Maggio 2019