Pistoiese: proviamo ad analizzare gli aspetti di questo inizio campionato

02.10.2018

di Graziano Breschi

A due giorni dalla deludente partita con il Gozzano, con la rabbia non ancora smaltita e con quel senso di frustrazione che ti prende quando non riesci a prevalere con una squadra che reputi alla tua portata e che, come nel caso del Gozzano, scende per la prima volta nell'agone della serie C, proviamo ad analizzare, nei vari aspetti, l'inizio faticoso degli orange

Allenatore: dopo quattro giornate non ha ancora trovato il bandolo della matassa. Ha impiegato un sacco di giocatori, cambiando ,come suo solito, la formazione ma senza trovare apprezzabili riscontri. Si dice che abbia approvato tutte le mosse di mercato e questo agli occhi dei tifosi non fa che aumentare le sue responsabilità in merito agli scarsi risultati ottenuti. Certo non dispone più di certi uomini che lo scorso anno erano dei pilastri: Mulas, Quaranta, Hamlili , Ferrari e Vrioni. Siamo certi che i sostituti siano all'altezza di quelli partiti? E poi come mai quella lentezza nell'operare le sostituzioni in corsa?

La difesa: la più esposta alle critiche. Undici gol subiti in quattro partite, una media di quasi tre gol a partita. Troppi. A 3 o a 4, , non ha fatto differenza, sempre in affanno. La scelta di affidarsi a tre portieri giovanissimi è sembrata, da subito, assai azzardata e gli episodi che hanno visto protagonisti negatici Crisanto ed in parte Meli  confermano quanto temuto.  Muscat, arrivato con discrete referenze da Arezzo non ha ancora fatto vedere di che pasta è fatto, lo aspettiamo più positivo. Terigi che lo scorso anno si era comportato più che dignitosamente, ha avuto un inizio di campionato assurdo culminato con la sfortunata autorete di Piacenza, i giovani Dossena, Cagnano, El Kaouakibi, Llamas hanno l'alibi del noviziato e quindi anche se per ora non hanno pienamente convinto, sono scusati, hanno da ambientarsi in una categoria difficile. Chi è sotto le aspettative è Paolino Regoli. Nello scorso campionato era uno dei trascinatori della squadra, uno che macinava chilometri sulla fascia, travolgendo qualsiasi avversario che gli si ponesse dinanzi. In questo momento, purtroppo, sta annaspando.

Il centrocampo: è il reparto che maggiormente condiziona il rendimento di una squadra e la mancanza di un uomo super per la categoria come Zaccaria Hamlili si sente, eccome. Purtroppo, però, è un giocatore del Bari e non può tornare indietro. Vitiello, invocato dalla società, come l'uomo che avrebbe dovuto prendere il posto dell'italo - marocchino non ne possiede le caratteristiche. E' più lento, più macchinoso e ricopre solo una porzione ben delimitata del campo al contrario di Hamlili che spaziava un po' dappertutto, tappando tante falle. Anche Luperini, che pure ha offerto buone prestazioni, ci sembra soffrire della situazione. La coperta, poi, ci appare un po' corta, soprattutto in fase di contenimento e anche l'arrivo di Picchi, ragazzo più votato alla fase offensiva, ha lasciato le cose come prima.

L'attacco: è senz'altro prolifico come dimostrano le otto reti messe a segno. Rovini lo conoscevamo già e si sta confermando, Latte Lath è una lieta sorpresa, Fanucchi una sicurezza. Cellini in questo avvio è stato impiegato col contagocce ma è uomo su cui all'occorrenza si può contare. La cosa che balza facilmente agli occhi è che, se si esclude Fanucchi ,che in realtà è una mezza punta, là davanti manca l'uomo di peso che tenga palla e faccia salire la squadra.

La preparazione atletica: la squadra domenica ha finito sulle gambe. Le fatiche del turno infrasettimanale non sono una buona giustificazione. I ritmi di questo avvio di campionato sono stati lenti. Può darsi che la preparazione sia stata impostata per il lungo periodo ma il vedere giocatori stanchi ed in preda ai crampi dopo solo quattro giornate ci lascia un po' perplessi. Senza contare il primo infortunio muscolare che ha colpito Llamas, e che, lo speriamo vivamente, si spera resti un episodio isolato.