Pistoiese, parla la Director Matilda Jace: "Siamo vittime di vili attacchi"

02.02.2024

di Graziano Breschi

A pochi minuti dal comunicato che annunciava la chiusura a tempo indeterminato della Curva Nord, la US Pistoiese 1921 ne ha fatto seguire un altro a firma della Director del Trust, dott.ssa Matilda Jace. E' un lungo comunicato dove, con sdegno, si stigmatizzano gli  episodi, di queste ultime ore, di cui è stato vittima il Garante del Trust Maurizio De Simone. In vari punti della città, infatti, sono stati appesi manifesti con pesanti offese verso il Garante corredate pure da foto. La Director mette in rilievo e su questo siamo pienamente d'accordo, che si è sconfinato oltre il legttimo diritto della contestazione. Addirittura viene data la disponibilità della riconsegna del titolo sportivo nelle mani del sindaco, dal quale, peraltro, attendono un segnale. Un clima, insomma, ancor più avvelenato a soli due giorni da una importante partita in chiave salvezza. A seguire il comunicato della società:

La "Director" del Trust Orange, Matilda Jace, alla luce degli avvenimenti odierni inerenti le continue offese rivolte alla proprietà e agli esponenti della stessa, comunica che: "Le offese continue ricevute dal Garante del Trust vanno ben oltre le proteste legittime dei tifosi. Certi comportamenti non sono tollerabili in un contesto civile ed educato, come quello pistoiese. Dov'è la parte sana della città? Sicuramente non è rappresentata da codesti personaggi. Il problema principale della Pistoiese non è Maurizio De Simone e mi auguro che i responsabili di questi vili attacchi verso una persona per bene ed incensurata vengano individuati al più presto", afferma la dott.ssa Jace che aggiunge: "L'attuale proprietà non ha mai speculato su nulla ed è pronta ad accogliere qualsiasi proposta seria ed adeguata al sostentamento economico del club. Se non si è graditi, si è disponibili alla riconsegna del titolo sportivo nelle mani del sindaco Alessandro Tomasi. Può tranquillamente dirci di andare via e lo faremo senza batter ciglio. Ci siamo accollati l'onere di rappresentare Pistoia, ma gradualmente tutti ci hanno isolati perché evidentemente qualcuno non ci ritiene all'altezza della situazione o si accolla l'onere di giudicarci senza conoscerci. Se questo è il modus operandi, preferiamo andare via. Si è disposti, perciò, a lasciare strada all'imprenditoria locale seria e sana, che possa portare avanti un progetto calcistico diverso dall'attuale. Ai nuovi probabilmente non toccherà lo stesso trattamento riservato a noi, ostacolati in tutto e per tutto, con l'unica colpa di non essere magari pistoiesi. Tocca, quindi, adesso alla Istituzioni dirci cosa fare. Possibilmente ce lo dicano in tempi brevi perché andare avanti così non è più ammissibile. Attendiamo un segnale dal sindaco. E anche dai contestatori civili che ci invitano ad andare via: hanno soluzioni a noi attualmente sconosciute. Siamo disponibili ad aprire qualsiasi tavolo costruttivo per la Pistoiese, ma il calcio interessa a qualcuno? O solo a quei pochi che ci hanno dato una mano da sempre? Se il silenzio assordante delle Istituzioni e dei contestatori dovesse proseguire oltre la sosta di campionato, faremo le nostre valutazioni. E almeno proveremo a proseguire nella nostra strada, tra ingiustificata indifferenza e maldicenza. Quelli sbagliati siamo noi?".