Pistoiese, parla la Director Matilda Jace: "Siamo vittime di vili attacchi"

di Graziano Breschi
A pochi minuti dal comunicato che annunciava la chiusura a tempo indeterminato della Curva Nord, la US Pistoiese 1921 ne ha fatto seguire un altro a firma della Director del Trust, dott.ssa Matilda Jace. E' un lungo comunicato dove, con sdegno, si stigmatizzano gli episodi, di queste ultime ore, di cui è stato vittima il Garante del Trust Maurizio De Simone. In vari punti della città, infatti, sono stati appesi manifesti con pesanti offese verso il Garante corredate pure da foto. La Director mette in rilievo e su questo siamo pienamente d'accordo, che si è sconfinato oltre il legttimo diritto della contestazione. Addirittura viene data la disponibilità della riconsegna del titolo sportivo nelle mani del sindaco, dal quale, peraltro, attendono un segnale. Un clima, insomma, ancor più avvelenato a soli due giorni da una importante partita in chiave salvezza. A seguire il comunicato della società:
La "Director" del Trust Orange, Matilda Jace, alla luce
degli avvenimenti odierni inerenti le continue offese rivolte alla
proprietà e agli esponenti della stessa, comunica che: "Le offese
continue ricevute dal Garante del Trust vanno ben oltre le proteste
legittime dei tifosi. Certi comportamenti non sono tollerabili in un
contesto civile ed educato, come quello pistoiese. Dov'è la parte sana
della città? Sicuramente non è rappresentata da codesti personaggi. Il
problema principale della Pistoiese non è Maurizio De Simone
e mi auguro che i responsabili di questi vili attacchi verso una
persona per bene ed incensurata vengano individuati al più presto",
afferma la dott.ssa Jace che aggiunge: "L'attuale proprietà non ha mai
speculato su nulla ed è pronta ad accogliere qualsiasi proposta seria ed
adeguata al sostentamento economico del club. Se non si è graditi, si è
disponibili alla riconsegna del titolo sportivo nelle mani del sindaco Alessandro Tomasi.
Può tranquillamente dirci di andare via e lo faremo senza batter
ciglio. Ci siamo accollati l'onere di rappresentare Pistoia, ma
gradualmente tutti ci hanno isolati perché evidentemente qualcuno non ci
ritiene all'altezza della situazione o si accolla l'onere di giudicarci
senza conoscerci. Se questo è il modus operandi, preferiamo andare via.
Si è disposti, perciò, a lasciare strada all'imprenditoria locale seria
e sana, che possa portare avanti un progetto calcistico diverso
dall'attuale. Ai nuovi probabilmente non toccherà lo stesso trattamento
riservato a noi, ostacolati in tutto e per tutto, con l'unica colpa di
non essere magari pistoiesi. Tocca, quindi, adesso alla Istituzioni
dirci cosa fare. Possibilmente ce lo dicano in tempi brevi perché andare
avanti così non è più ammissibile. Attendiamo un segnale dal sindaco. E
anche dai contestatori civili che ci invitano ad andare via: hanno
soluzioni a noi attualmente sconosciute. Siamo disponibili ad aprire
qualsiasi tavolo costruttivo per la Pistoiese, ma il calcio interessa a
qualcuno? O solo a quei pochi che ci hanno dato una mano da sempre? Se
il silenzio assordante delle Istituzioni e dei contestatori dovesse
proseguire oltre la sosta di campionato, faremo le nostre valutazioni. E
almeno proveremo a proseguire nella nostra strada, tra ingiustificata
indifferenza e maldicenza. Quelli sbagliati siamo noi?".