Lucchese-Pistoiese? Tradimenti, Botte, La Sorella di Napoleone e MAI DIRE GOL
Di ATHOS QUERCI
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Domani 66° derby (nelle 32 volte a Lucca, solo 4 vittorie
arancioni) e tutti sempre molto sentiti e soprattutto sempre estremamente
importanti (come quello di domani) ai fini della classifica. Ma prima di fare
una dignitosa storia nel calcio (Lucchese 3 volte in A e 19 in B, Pistoiese 2
volte in A e 19 in B) le due città sono state in guerra tra loro più di una
volta. Anche se lontanissimo nel tempo (1330) lo studio del passato ci porta a
ricordare un evento importantissimo avvenuto tra le due città. Il pistoiese
Filippo Tedici (che governava) vendette per 10.000 Fiorini d'Oro, le chiavi di
Pistoia a Lucca consegnandole nelle mani di Castruccio Castracani. Ma il
traditore di Pistoia fece una brutta fine e venne decapitato nei pressi del
fiume Lima a Piteglio. La sua testa venne portata in trionfo in città e la sua
immagine c'è nella Chiesa di S.Andrea e di fianco al palazzo comunale. Ma
qualche "annetto" dopo (1927) li abbiamo "fregati" e ci siamo prese noi le
chiavi di tutti i comuni della Valdinievole perché Pistoia diventò Provincia e
il Governo ci assegnò appunto, Montecatini, Pescia, Pieve a Nievole ecc. Sono
passati 94 anni ma questo smacco la bella città di Giacomo Puccini non l'ha
ancora accettato. Ma veniamo alle "cose più serie", al calcio. Nel 1946 è
famosa l'invasione al Monteoliveto dei tifosi pistoiesi, nel derby contro la
Lucchese (ambedue in lotta per la B), che tentarono di linciare l'arbitro per
non aver dato un chiaro rigore a favore della Pistoiese. Il sig. Goracci di
Firenze rischiò veramente la vita (così non si fa però). Passano 20 anni e si
pareggiano i conti. E' il 20 Marzo 1966, cioè proprio oggi 55 anni fa.
Rossoneri e arancioni lottano ancora fianco a fianco (questa volta per non
retrocedere dalla C alla D). La Pistoiese allenata da Faccenda va a giocarsi
molto a Porta Elisa, ha qualche punto di vantaggio e non deve assolutamente
perdere. Le cronache della partita dicono che gli arancioni giocano meglio e
hanno più occasioni per segnare. Ma al 26° della ripresa il fattaccio. Il
difensore della Pistoiese Carletti respinge come può un pallone che va a 5/6
metri fuori dall'area di rigore dove si trova il rossonero Matassini, sventola
al volo di quest'ultimo che piega le mani al portiere Dal Cer e schizza a
parabola nella porta. Il pallone picchia nel ferro interno della rete e ritorna
nei pressi di Matassini che dalla gioia scaraventa il pallone oltre il fondo.
Il segnalinee va verso il centro del campo, ma il sig. Lo Giudice di Torino
indica la rimessa del portiere. Secondo lui il pallone non è entrato. Scoppia
il finimondo. Questa volta sono i tifosi della Lucchese che vogliono farsi
giustizia entrando in campo ma l'intervento dei giocatori in qualche modo placa gli animi. Seguono 15 di
fuoco, il nostro Bessi e Conti si scambiano pedate a ripetizione e vengono
espulsi, ma il risultato rimarrà fermo sullo 0-0. Una "gaffe", quella
dell'arbitro, clamorosa, ammessa anche dal clan arancione. Fatto è che con quel
punto la Pistoiese si salverà e la Lucchese andrà in serie D. Quindi domani
(col pensiero) tutti a Porta Elisa. Così è chiamato lo stadio lucchese (realizzato nel 1935) perché
sorge vicinissimo ad una Porta delle stupende mura cittadine. Ma perché quel nome.
Elisa era la sorella minore di Napoleone Bonaparte che la nominò Principessa di
Lucca. Elisa Bonaparte prese sul serio questa nomina e con grande pervicacia realizzò
importanti interventi urbanistici. Lucca non ha mai dimenticato.