Lucchese-Pistoiese? Tradimenti, Botte, La Sorella di Napoleone e MAI DIRE GOL

20.03.2021

Di ATHOS QUERCI

Domani 66° derby (nelle 32 volte a Lucca, solo 4 vittorie arancioni) e tutti sempre molto sentiti e soprattutto sempre estremamente importanti (come quello di domani) ai fini della classifica. Ma prima di fare una dignitosa storia nel calcio (Lucchese 3 volte in A e 19 in B, Pistoiese 2 volte in A e 19 in B) le due città sono state in guerra tra loro più di una volta. Anche se lontanissimo nel tempo (1330) lo studio del passato ci porta a ricordare un evento importantissimo avvenuto tra le due città. Il pistoiese Filippo Tedici (che governava) vendette per 10.000 Fiorini d'Oro, le chiavi di Pistoia a Lucca consegnandole nelle mani di Castruccio Castracani. Ma il traditore di Pistoia fece una brutta fine e venne decapitato nei pressi del fiume Lima a Piteglio. La sua testa venne portata in trionfo in città e la sua immagine c'è nella Chiesa di S.Andrea e di fianco al palazzo comunale. Ma qualche "annetto" dopo (1927) li abbiamo "fregati" e ci siamo prese noi le chiavi di tutti i comuni della Valdinievole perché Pistoia diventò Provincia e il Governo ci assegnò appunto, Montecatini, Pescia, Pieve a Nievole ecc. Sono passati 94 anni ma questo smacco la bella città di Giacomo Puccini non l'ha ancora accettato. Ma veniamo alle "cose più serie", al calcio. Nel 1946 è famosa l'invasione al Monteoliveto dei tifosi pistoiesi, nel derby contro la Lucchese (ambedue in lotta per la B), che tentarono di linciare l'arbitro per non aver dato un chiaro rigore a favore della Pistoiese. Il sig. Goracci di Firenze rischiò veramente la vita (così non si fa però). Passano 20 anni e si pareggiano i conti. E' il 20 Marzo 1966, cioè proprio oggi 55 anni fa. Rossoneri e arancioni lottano ancora fianco a fianco (questa volta per non retrocedere dalla C alla D). La Pistoiese allenata da Faccenda va a giocarsi molto a Porta Elisa, ha qualche punto di vantaggio e non deve assolutamente perdere. Le cronache della partita dicono che gli arancioni giocano meglio e hanno più occasioni per segnare. Ma al 26° della ripresa il fattaccio. Il difensore della Pistoiese Carletti respinge come può un pallone che va a 5/6 metri fuori dall'area di rigore dove si trova il rossonero Matassini, sventola al volo di quest'ultimo che piega le mani al portiere Dal Cer e schizza a parabola nella porta. Il pallone picchia nel ferro interno della rete e ritorna nei pressi di Matassini che dalla gioia scaraventa il pallone oltre il fondo. Il segnalinee va verso il centro del campo, ma il sig. Lo Giudice di Torino indica la rimessa del portiere. Secondo lui il pallone non è entrato. Scoppia il finimondo. Questa volta sono i tifosi della Lucchese che vogliono farsi giustizia entrando in campo ma l'intervento dei giocatori in qualche modo placa gli animi. Seguono 15 di fuoco, il nostro Bessi e Conti si scambiano pedate a ripetizione e vengono espulsi, ma il risultato rimarrà fermo sullo 0-0. Una "gaffe", quella dell'arbitro, clamorosa, ammessa anche dal clan arancione. Fatto è che con quel punto la Pistoiese si salverà e la Lucchese andrà in serie D. Quindi domani (col pensiero) tutti a Porta Elisa. Così è chiamato lo stadio lucchese (realizzato nel 1935) perché sorge vicinissimo ad una Porta delle stupende mura cittadine. Ma perché quel nome. Elisa era la sorella minore di Napoleone Bonaparte che la nominò Principessa di Lucca. Elisa Bonaparte prese sul serio questa nomina e con grande pervicacia realizzò importanti interventi urbanistici. Lucca non ha mai dimenticato.