Dagli "Alberoni" al "Muretto" per parlare di Pistoiese

23.03.2023

di Athos Querci

Alcuni tifosi al Muretto accanto al Sussidiario
Alcuni tifosi al Muretto accanto al Sussidiario

Non ci sono più i ritrovi storici per i tifosi della Pistoiese. Gli "alberoni" di Piazza Mazzini, I Fedelissimi in Via Mameli ed altri sono spariti nel nulla. Il mondo è cambiato, certo, ma la passione per la Pistoiese è rimasta ancora. Così, senza darsi un appuntamento ben preciso, un gruppetto di amici si ritrova ogni giorno nel primo pomeriggio per stare un'oretta insieme a parlare della loro squadra e anche a prendersi in giro. Il posto è su quel muretto dove d'estate c'è il cocomeraio, di fianco al parco della rana, con il "Sussidiario" di fronte. C'è spazio per parcheggiare comodamente e poi si possono vedere gli allenamenti della squadra. Visto il magico momento del campionato abbiamo fatto due chiacchere con alcuni di questi simpatici personaggi.

Daniele Niccoli che ogni giorno viene da S.Baronto dice: Ora il sogno può diventare realtà perché la nostra squadra è forte e sa quello che vuole. Sono due mesi che dico che se li riagganciamo (il Giana), li lasciamo dietro. E il sorpasso è arrivato nel momento giusto. Ora bisogna continuare in tutti i modi, siamo in discesa, c'è da stare attenti solo a qualche curva pericolosa.

Alessandro Michelacci ha visto tutte le partite in casa e fuori. Secondo lui la svolta è stata la vittoria nel derby contro il Prato (anche la vittoria a Forlì ha significato molto) giocato a porte chiuse causa l'incomprensibile decisione avvenuta il giorno prima per un video burla apparso sui social. Caponi e C. si sono caricati sulle spalle l'amarezza di tutta una città e hanno vinto, andando poi a festeggiare coi tifosi sull'inferriate dello stadio. Si è così rafforzato questo feeling e non a caso la Pistoiese vince da due mesi.

Maurizio Giacomelli afferma che molti meriti sono di Mr. Consonni e del suo staff, basta guardare i risultati e sinceramente non me l'aspettavo. La scelta del nuovo allenatore è stata la mossa vincente, ma, secondo me, tanto merito ce l'ha anche la società. Ad ogni allenamento sono sempre presenti Rosati, Carfora e Nardi (negli anni precedenti non c'era mai nessuno dei dirigenti). Mi sembra una società di amici e nello stesso tempo di professionisti. Mi pare il mix giusto.

Franco Priami è il più agitato, ma ha l'entusiasmo di un bambino. Adora i giocatori e il suo preferito è capitan Caponi che è il punto di riferimento. Quest'anno ci stiamo divertendo perché la squadra dà tutto e non si tira mai indietro. Abbiamo conosciuto anche altri giocatori e sono fantastici. Insomma, non succede, ma se succede, ci saranno cene a go-go….tanto paga il mio amico Athos.

Danilo Ceccarelli (alias Capello), dotato di grandi qualità umane, è uno di quelli che era sempre presente sia agli "alberoni" che ai Fedelissimi. Ora il ritrovo di noi "malati" è ancora più vicino allo stadio così ho potuto vedere con i miei occhi, la scorsa estate, tutti i lavori fatti alla curva nord. Se la riaprano sarò il primo a entrare in quel posto magico e a urlare per questi meravigliosi ragazzi.

Franco Lucchi sarebbe contentissimo se riaprissero la Nord, ma io, dice, sono ancora innamorato della Gradinata. Ogni volta che la guardo muoio di nostalgia perché vedo subito il posto dove per 40 anni sono andato a vedere la partita: in fondo a sinistra, nell'angolo basso, confinante con la curva nord. Era il posto ideale per "condizionare" il segnalinee e se sbagliava un fallo o un fuorigioco di certo non lo perdonavamo. Ora però sogno con questa squadra.

Luciano Lucchi: ero demoralizzato quando eravamo a -13, ma ho sempre continuato ad andare in trasferta. Sentivo qualcosa che mi diceva che non era finita. E' incredibile guardare ora la classifica. Dopo la sconfitta ai play out contro l'Imolese dello scorso anno siamo caduti in un tritacarne. Sarebbe fantastico uscirne ora e riprendersi subito la serie C.

Mauro Baiocchi non poteva mancare. Ho sempre seguito col solito amore tutte le squadre arancioni, serie A o Eccellenza che fossero, e ora mi sono innamorato anche di questa. Se riuscissimo a prenderci la rivincita dopo la misteriosa retrocessione dello scorso anno sarebbe meraviglioso.

Andrea Bruschi non crede ai suoi occhi. Tutto stava andando male, nei risultati con Cascione e con la società nel mirino dei critici. Poi, all'improvviso la svolta. Consonni che non ha mai allenato i grandi sistema in quattro e quattr'otto la squadra, vengono ceduti giocatori che dovevano fare la differenza, sembra l'inizio della fine. Invece in 3 mesi si recuperano 14 punti alla Giana. Ancora mi sembra un miracolo.