Ceccarelli, l'esperienza al servizio della squadra arancione.

13.11.2018

di Graziano Breschi

Che fosse bravo lo sapevamo, perché la sua lunga carriera, quasi 500 partite nel calcio professionistico, depongono a suo favore, ma da qualche partita possiamo, anche noi, toccare con mano quelle che sono le sue importanti caratteristiche. Serietà, affidabilità, duttilità sono le doti che abbiamo riscontrato sin dal suo arrivo a Pistoia e la prestazione di domenica a Cuneo ha dimostrato, semmai ce ne fosse stato bisogno, quanto sia importante la sua presenza per guidare i compagni, soprattutto quelli più giovani. In un avvio di stagione, per la Pistoiese, assai faticoso, Ceccarelli può rappresentare un valore aggiunto ed i suoi trentacinque anni, portati bene, possono essere determinanti nella risalita dalle basse posizioni. L'ex Entella si è presentato in sala stampa dimostrandosi disinvolto davanti ai taccuini quanto lo è in campo. Torniamo per un attimo alla partita di Cuneo, come consideri il punto conquistato? "Positivo, anche se ci manca qualcosa dal momento che la partita è stata affrontata nel modo giusto e, visto le occasioni che ci sono capitate, mi viene da pensare che ci mancano due punti". Da difensore esperto quale sei, pensi che il modulo attuale sia più adeguato all'economia della squadra rispetto a quello precedente? "Secondo me non è questione di modulo ma dipende dall'interpretazione della partita da parte dei giocatori, bisogna, sempre, riuscire ad essere attenti e presenti in ogni istante della contesa. Il Mister ha poi cercato di dare delle certezze, soprattutto ai più giovani". Cosa manca alla Pistoiese per fare quel saltino che la stacchi dal fondo classifica? "Penso che manchi solamente la vittoria che potrebbe dare morale a tutto l'ambiente, società, squadra e pubblico. Soprattutto fra le mura amiche dobbiamo gettare le basi per creare il nostro fortino che ci consenta di mettere punti in classifica" Domenica arriva la capolista Piacenza, meglio a questo punto un avversaria così o una di fondo classifica? "A me piace più la capolista perché potrebbe essere un banco di prova importante. Certo se è prima è perché è forte e anche qui da noi cercherà la vittoria ma noi, con le nostre caratteristico potremmo fargli del male". Un'ultima domanda, Cosa pensi del livello tecnico di questo girone A? "Le squadre retrocesse sono quasi tutte nel nostro girone e insieme a Pisa e Piacenza rappresentano quelle 5/6 compagini che forse hanno un qualcosa più delle altre, le rimanenti sono all'incirca di pari livello e questo deve farci capire che ce la possiamo giocare con chiunque. Anche se siamo in fondo, la classifica è corta e dobbiamo essere ottimisti per il futuro".