ADDIO A BOLCHI. UN'ALTRA STELLA ARANCIONE CHE SE NE VA.
di Athos Querci
Il 22 Luglio scorso se n'era andato Enzo Riccomini, l'allenatore che portò la Pistoiese in serie A. A distanza di due mesi, purtroppo, ci lascia anche Bruno Bolchi, l'allenatore che aveva preceduto Riccomini e anche lui vincente con gli arancioni nel campionato di serie C 76/77. Bolchi, però, non ha fatto solo la storia dell'olandesina, Bolchi ha fatto la storia anche del calcio italiano. E' uno dei grandissimi, uno dei protagonisti in campo. Capitano dell'Inter (scudetto conquistato nel 62/63), del Torino (Coppa Italia 67/68) e 4 partite con la Nazionale. Centrocampista duttile, giocò anche come libero. Diventò famoso perché nel 1961, il suo volto, fu la prima figurina stampata dalla mitica collezione "Panini". Era soprannominato "maciste" come il personaggio del cinema per la sua imponente stazza. Smette di giocare a soli 31 anni e inizia subito una altrettanto brillantissima carriera di allenatore. Porterà in serie B la Pistoiese (il suo primo successo) e il Bari. Ma quest'ultimo lo porterà anche in serie A, così come la Reggina, Cesena, Lecce. Un grande tecnico, quindi, ma anche un gentiluomo per i modi sempre garbati, educati. Il nostro Marcello Melani, che lo aveva conosciuto a Torino, ha il fiuto dell'intenditore e lo porta a Pistoia nel novembre del 1972. Melani ha preso in "affitto" la società e Bolchi si siede sulla nostra panchina per la prima volta il 19/11/1972 IN SERIE D: Pistoiese-Orbetello 2-0, questi gli uomini di Bolchi: BIAGINI, VEZZOSI, BRESCHI, BERTUGELLI, RICCI, MAGELLI, BRUGNERA, NUNZIATI, QUADRI, FANUCCHI, GAVAZZI (dal 71° BERTI). La sua 74esima volta (e l'ultima) è del 20/11/1977 in serie B: Ternana-Pistoiese 4-0 (una sconfitta che gli costò la panchina e arrivò Riccomini): VIERI, DI CHIARA, LA ROCCA, BORGO, BRIO, ROSSETTI, SPEGGIORIN (GATTELLI dal 46°), DOSSENA, FERRARI, BARLASSINA, PAESANO. Addio Bolchi, grazie per quello che ha dato alla Pistoiese e non solo.