Abbiamo perso la C non perdiamo il cuore

18.05.2022

di Athos Querci

FerrarieSassarini hanno condotto società e squadra per metà stagione 2021 2022


Il cielo è alto, è limpido, è bello, ma di una tristezza infinita. E' quello delle grandi solitudini, che non è nell'aria, ma nel cuore. La Pistoiese non ce l'ha fatta ed è retrocessa per la seconda volta di fila. Era già successo: dalla serie B 83/84, in C1 84/85, in C2 85/86. Fu un dramma sicuramente superiore a questo. Dramma sportivo, chiaramente. La Pistoiese non è una questione di vita e di morte, non deve salvare vite umane, la Pistoiese dev'essere gioia e il dispiacere è che da febbraio in poi, questa gioia, l'aveva ritrovata. Giovani allo stadio, nei ritrovi tutti erano tornati a parlarne, la caccia in settimana al biglietto, sold out in tribuna. Nel calcio, dove si fa finzione dalla mattina alla sera, questa nuova situazione in casa arancione era salutata come un ritorno a rivedere con amore qualcosa che rendeva orgogliosi chi vuole bene all'olandesina. Dall'11 Agosto 2021 (giorno del ripescaggio pagato da Vannucci e Fagni) ad oggi sono successe tantissime cose che, chiaramente, ci sarà l'occasione di parlarne. La prima cosa più importante è il cambio di proprietà avvenuto nel mese di gennaio (il peggior periodo di tutto l'anno) in piena campagna acquisti e in piena rivoluzione tecnica, mentre c'erano a breve le partite di campionato anche una ogni tre giorni. Da una parte la vecchia proprietà che annuncia la cessione il 30/12, indice una conferenza stampa il 20/1 con tanto di lacrime di Ferrari e le gaffe clamorose del neodirettore Caruso e consegna le chiavi il 28/1. Se Orazio Ferrari voleva fare un atto d'amore verso la sua squadra del cuore doveva lasciare prima (almeno quando piangeva, cioè il 20), invece così ha imbalsamato tutti i progetti tecnici della nuova Pistoiese. Non solo, a fine campionato il nuovo amministratore delegato Gammieri ha anche dichiarato che hanno trovato delle situazioni poco lusinghiere e nefaste. Iniziare così, quindi, è stato veramente difficile perchè i nuovi proprietari dovevano fare tutto subito e bene. Il D.S. Rosati che lavora da giorni ha già bloccato diversi giocatori, ma non possono venire perché Ferrari aspetta la fideiussione cartacea e non dà il via libera. Comunque l'ex braccio destro di Luciano Bozzi si mette a lavoro e a poche ore dalla fine del calcio mercato cede 12 giocatori e ne prende altrettanti, ma per mancanza di tempo gliene sfuggono alcuni bravi. Contemporaneamente, però, fa un errore grave (forse quello determinante): manda via il tecnico Lopez che era l'ideale per questo tipo di situazione e non aveva nessuna colpa e assume Alessandrini. In questo caos di uomini che andavano e venivano in sede e negli spogliatoi, Lopez era l'unico che doveva rimanere. Aveva lavorato bene tra mille difficoltà, compattando la squadra e rendendola credibile dopo l'autentico disastro tecnico e psicologico del suo predecessore Sassarini. Avrebbe anche convinto qualche buon giocatore, scettico, a rimanere, tipo lo stesso Romano ceduto all'Imolese e Gennari che avevano fatto più che discretamente. Ma su queste cessioni forse c'è un mistero. Romano, Gennari, Sabotic, Ricci, Santoro, in pratica tutta la difesa, sono stati ceduti da Rosati o erano di proprietà di Ferrari e l'ha ceduti quest'ultimo? Se si sapesse la verità forse qualche dubbio potrebbe essere risolto. Il fatto è che Lehmann, o chi per lui, un'impronta l'avevano data, certamente con tanti errori. Partite vinte buttate all'ortiche, cambi tecnici di Alessandrini senza una logica o in ritardo, dichiarazioni al fulmicotone di Rosati che era meglio se non l'aveva fatte. Lehmann e C. comunque stavano per compiere un autentico miracolo che svanisce a soli 3 minuti dalla fine, sull'unico tiro in porta degli avversari. Della serie: la sfortuna col cavolo che è cieca, ora anche noi sappiamo che ci vede benissimo. E ora? Non puoi tornare indietro e cambiare l'inizio, ma puoi iniziare da dove sei e cambiare il finale.